zollenomadi

Zollenomadi nasce dall’incontro tra individualità e situazioni a partire dalle iniziative antifasciste (primavera 2012), a seguito della costruzione, infame, del monumento al macellaio Graziani ad Affile. Nel percorso che ne segue si individua, tra alcuni dei partecipanti, la possibilità/necessità di costruzione di alternative alla deriva, prima del “produci, consuma, crepa”, ora all’attuale “crepa e basta”, conseguenza delle crisi che le classi subalterne subiscono, insieme ai territori, per la volontà di dominio di stati, imprese capitaliste e finanza. Questa volontà nasce partendo dal fatto che si vive in aree rurali, scarsamente popolate, con un rapporto relativamente buono tra aree selvatiche, agrosistemi, centri urbani.
Si dà vita così a momenti di scambio e mercato nella città di Subiaco, con le modalità mutuate da terraTERRA, e con diffusione del materiale della stessa e di genuino clandestino.
Questo primo passaggio è dovuto alla presenza, fra le realtà che hanno contribuito alla nascita di Zollenomadi, del Laboratorio per l’Ecologia Sociale della Valle del Sacco, partecipe al connettivo terraTERRA fin dalla sua fondazione.
Di conseguenza, si è ragionato sulle direttrici scaturite dal percorso di terraTERRA e dei suoi partecipanti:
a) l’intervento in città con il rapporto tra realtà metropolitane e realtà rurali, lo scambio di prodotti (i nostri migliori documenti sono i prodotti della terra ed i trasformati!), il diffondere le pratiche dell’autogestione e dei criteri possibili di una ecologia urbana;
b) i collegamenti nazionali ed internazionali, attraverso genuino clandestino, i lavori che lo hanno preceduto e le prospettive della resistenza contadina e dei progetti di liberazione;
c) l’intervento nella aree rurali, oltre la singola produzione: la costruzione di reti di mutuo appoggio, la lotta contro le nocività e per la salvaguardia del territorio, la ricomposizione delle classi subalterne in un percorso di emancipazione sociale.
La volontà di adesione e cooperazione nelle prime due direttrici, la possibilità di operare nei territori della Valle del Sacco e nella Valle dell’Aniene intorno alla terza, sono alla base del percorso intrapreso da ZOLLENOMADI, nella direzione di integrarle sempre di più tra loro.
Si inizia così a collegare piccole esperienze di mutua delle sementi, estendendole via via sempre più, si iniziano percorsi, teorici e pratici, sull’uso collettivo di terre demaniali (comodato d’uso a Montelanico). Ci si organizza in GASS ( gruppi d’acquisto e scambio solidale) nei diversi centri dove si è presenti (campagne di Subiaco, Affile, Olevano Romano, Bellegra, Genazzano, Paliano, Colleferro, Artena, Montelanico), anche con la costituzione di un punto di incontro, scambio di prodotti e cucina a Colleferro.
Nonostante i numeri siano ridotti, e vivendo anche diverse contraddizioni, si è comunque in movimento!
Infatti stiamo articolando un calendario per “mercati senza mercanti” nei diversi paesi delle due valli e partecipiamo a diverse iniziative proposte dalle altre realtà del territorio con cui siamo in contatto, realtà che, pur non confluendo in un percorso comune, almeno fino ad ora, sono coerenti quantomeno con le “fondamenta” del nostro progetto o, comunque, non aprono contraddizioni insanabili: siamo coscienti che il nostro percorso è in un territorio di confine, dove le contraddizioni sociali ed ambientali sono enormi e dove stiamo sperimentando criteri di cooperazione, allargamento dell’intervento, alleanze.
Anche per questo, a fianco di (ancora poche) giornate di lavoro insieme, si lavora su più fronti, ampliando e approfondendo le tematiche affrontate inizialmente, per giungere alla realizzazione progettuale:
si sta lavorando per la difesa della biodiversità e la diffusione di mutue delle sementi contadine ed autoctone, collegando intervento nel campo, interviste\inchieste tra contadini (con conseguente messa in rete di sementi e materiale vegetativo), approfondimenti tecnico-scientifici, collezione, conservazione (anche attraverso il congelamento delle sementi), messa a dimora, coltivazione e scorte per evitare la dispersione;
come conseguenza del punto precedente, si sta iniziando a coltivare mais e altri cereali per farne mangimi sani per i nostri animali e non solo; l’idea è ancora in fase di sviluppo, l’unica cosa che abbiamo fatto fin ora e’ stato piantare, ognuno con le proprie possibilità, semenze di Mais tenero, con il fine di ricavarne semi da piantare la prossima stagione. Il progetto verra’ sviluppato a Colle Cocomero, nel comune di Genazzano;
si presenterà, nel prossimo anno scolastico, un progetto rivolto ad alcune scuole del territorio finalizzato alla semina (da sementi autoctone e contadine in nostro possesso), piantumazione, raccolta e consumo di orticole e aromatiche, per sensibilizzare gli alunni e le alunne a pratiche sempre più in disuso e al recupero delle aree abbandonate, facendo leva sul lavoro comune per superare le problematiche di integrazione che sempre più spesso si evidenziano all’interno delle comunità scolastiche. Il passo successivo, e di questo si sta già discutendo, sarà quello di prospettare un modello di pedagogia libertaria.
Riteniamo che interventi e progetti come questi siano importanti non solo per le finalità elencate ma anche per avviare riflessioni e pratiche relative alla formazione professionale e alla produzione di reddito fuori dalle dinamiche di sfruttamento e autosfruttamento: ultimamente abbiamo iniziato a ragionare sulla necessità di sviluppare progetti come una cassa mutua per affrontare i costi delle lavorazioni e su come trattare la questione della certificazione partecipata.
Vediamo, infatti, la necessità di affrontare nodi sociali e politici, tra cui la via del comunalismo libertario e la possibilità di relazionarsi come assemblea cittadina con chiunque governi, praticando direttamente alcuni aspetti possibili dell’autogestione del territorio. Per questo affronteremo temi come la sfera pubblica non statale, secondo noi un modo più chiaro per definire quello che in parte viene chiamato oggi ”bene comune”. Stiamo approntando il calendario dei dibattiti pubblici su questi temi, con la modalità del “nomadismo” tra i diversi paesi dove siamo presenti, occasioni in cui sarà anche possibile, attraverso la convivialità, approfondire la reciproca conoscenza.
Quanto scritto è, contemporaneamente, base per ulteriori approfondimenti in Zollenomadi e materiale per allargare il confronto con le reti con cui siamo in contatto.

ZOLLENOMADI, IN MOVIMENTO.

Dalla sensibilità e dal nostro impegno comune, mosso da una critica al sistema capitalista, nasce ZolleNomadi: chi lavora la terra e produce cibo deve poter essere protagonista della filiera, in accordo con i consumatori.

Scendere in piazza con i propri prodotti è quindi il modo più semplice con cui i contadini, aggirando le maglie della distribuzione convenzionale, incontrano i consumatori in modo diretto e costruiscono una rete di scambio alternativa.

L’intento è quello di sperimentare diversi tipi di relazioni e promuoveremomenti di condivisione orizzontale e confronto sulle tecniche, le esperienze e la conoscenza del territorio e del paesaggio, per sviluppare una coscienza collettiva per la difesa del territorio e sviluppare modelli alternativi di mercato.

– Ristabilire una relazione armonica con la terra

– Salvaguardare il patrimonio agro alimentare

– Sviluppare modelli di consumo secondo i principi dell’Autonomia Alimentare

– Promuovere lo scambio di conoscenze e tecniche che possano facilitare la      riscoperta dell’autoproduzione e quindi dell’auto sostentamento.

– Sostenere i modelli di produzione agricola basati sul rispetto degli equilibri naturali

– Sostenere la piccola agricoltura locale creando forme di mutuo appoggio

– Sostenere quanti vogliano adattare il proprio metodo di produzione da         intensiva / convenzionale a organica / biologica

– Promuovere momenti di confronto utili ad approfondire diverse tematiche che favoriscano la conoscenza della biodiversità

– Promuovere attività per il recupero di terreni abbandonati

– Promuovere dei Gruppi di Acquisto Solidale.

– Promuovere l’utilizzo di diverse modalità di scambio

– Difesa e tutela della salute, conseguenza della nostra alimentazione