In questi nostri tempi, quando si citano li temi sopraindicati, stiamo pur sicuri che si parla di disastri! Non passa giorno senza notizie di sofisticazioni, “terre dei fuochi”, nuove tecnologie per rendere compatibili le piante con i pesticidi ( letali per gli esseri viventi ma non per le tasche degli industriali). Abbiamo sotto gli occhi i disastri”naturali” come frane e terremoti, salvo accorgersi che buona parte delle cause che li rendono terribili sono opera degli umani.
O meglio, dell’organizzazione sociale (sic!) che noi umani tolleriamo : quella capitalista ed autoritaria.
Proviamo a vedere come a fronte di questi temi siano possibili altri approcci e soluzioni. Proviamo a vedere quello che, concretamente, alcune situazioni stanno facendo per andare contro ed oltre alla “shock economy”. Quindi :
AGRICOLTURA TERRITORIO AMBIENTE: AUTOGESTIONE!
Del territorio dove vivo, il Lazio orientale, il nostro settimanale se ne è occupato più volte,: situati tra l a provincia di Roma e quella di Frosinone, confinante con la terra dei fuochi campana. A differenza di quest’ultima la maggior parte delle schifezze che inquinano terre ed acque interne, soprattutto lungo il fondovalle, non provengono da discariche “abusive” ma da siti i cui proprietari sono conosciuti, con tanto di permessi e denunce correlate. Tanto per fare nomi la SNIA e le sue derivazioni. Insieme a molte altre industrie. Con tanto di condanne che non hanno ottenuto riparazioni, ammesso che le riparazioni ai morti per tumore, all’ indisponibilità di acqua potabile, all’impossibilità di vivere dei prodotti della terra, sia praticabile.
A fianco, ed all’interno, delle battaglie ambientali che, tra alti e bassi, hanno segnato gli ultimi anni nel territorio della media valle del Sacco, le situazioni rurali presenti nelle aree collinari e montane hanno dato vita a forme di coordinamento su diversi temi:
Dal recupero di terre, con forme di mutuo appoggio e cooperazione, allo scambio dei prodotti, dalla produzione artigianale al riciclo per produrre manufatti, dalla formazione ed informazione alla produzione culturale. Questo è in qualche modo in continuità con le iniziative e modalità che ci vedono già presenti nel rapporto tra situazioni cittadine e realtà rurali., come quelle coordinate nel connettivo terra\TERRA nel Lazio e da genuino clandestino su scala nazionale. La novità è nella scala e nel rapporto diretto dentro le realtà extraurbane. Il che non è solo un incremento quantitativo.
Intorno all’accesso alla terra si stanno sviluppando diverse modalità , a nostro avviso complementari tra loro: cooperazione e mutuo appoggio su terre di proprietà di agricoltori; comodato d’uso di terre pubbliche , come quelle comunali, cercando il rapporto con gli abitanti del territorio ( anche per impedirne la vendita, come previsto dalla finanziaria); occupazioni.
Due esempi interessanti sono l’oliveto comunale di Montelanico, nella zona dei monti Lepini, affidato alla cooperazione di una associazione locale, vissuta come gruppo di lavoro in rapporto diretto con la collettività paesana.
Alle sorgenti del fiume Sacco l’esperienza dell’assemblea di gestione del parco ad Olevano, luogo di molteplici iniziative come la salvaguardia della fauna e flora selvatica, l’orto didattico, i concerti e teatro e molto altro. Nata come coordinamento tra associazioni, la gestione ha avuto come evoluzione quella di essere indicatrice di una modalità assembleare nella direzione del comunalismo libertario..
Ambedue queste esperienze vissute, e dibattute, come sfera pubblica non statale..
Lo scambio dei prodotti vede la nascita di gass e mercati che noi definiamo “agorà”, luogo d’incontro e dibattito (nomade e con date certe e condivise) oltre che di scambio. Praticati nei diversi paesi delle due valli limitrofe ( valle del Sacco e valle dell’Aniene)
Un altro aspetto delle attività nel territorio è quello dell’antifascismo e dell’antiautoritarismo, visto sia il rinascente revisionismo storico, sia la necessità \possibilità di lotta contro le gerarchie e le determinazioni autoritarie, presenti come retaggio storico in luoghi in cui la chiesa, la clientela politica e l’attivismo delle destre hanno segnato il recente passato. Vorrebbero segnare il presente .
Gli obiettivi sono la costruzione diretta ed autogestita di reddito, il dibattito per impedire il passaggio dalle pratiche d’autogestione a quelle di cogestione ed auto sfruttamento, la difesa del territorio, l’integrazione di questi percorsi con gli altri aspetti dell’emancipazione sociale.
In un percorso che vuole vedere il passaggio dal comune alla commune!
Sugli sviluppi di queste situazioni, sui coordinamenti in atto, sulle modalità federaliste, sul legame pratico tra conflitto sociale e progetti di liberazione si approfondirà nei prossimi articoli. Per dare un contributo ai percorsi anarchici e libertari, per la riproducibilità di lotte e progetti.
Bak. per UN (21-1-2014)